sabato 2 febbraio 2013
Un'agghiacciante verità
L’oramai tradizionale fermento in salsa internet si è scatenato per una notizia apparentemente dirompente: la popolare applicazione di messaggistica per smartphone
WhatsApp, nata dall’ingegno di due sviluppatori fuoriusciti da Yahoo!, diventa a pagamento. Secondo molte fonti sarebbe addirittura in atto una vera rivolta degli utenti, un boicottaggio seguito da migrazione verso altre applicazioni.
Basta un rapido giro di mouse, però, per tranquillizzare gli affezionati utenti del servizio, nulla è cambiato rispetto a quanto pattuito in precedenza, è in atto un evidente malinteso circa la gratuità di WhatsApp che va compresa distinguendo innanzitutto il costo dell’applicazione dal costo del servizio, evidentemente legato al tempo di utilizzo, ed anche in funzione del sistema operativo che si usa.
Ogni smartphone dipende dal relativo “store on line” che è naturalmente libero di fare la propria politica di marketing. WhatsApp per terminali Apple è in questo momento in vendita nel negozio iTunes al prezzo di 0,89 euro.
La stessa applicazione, che consente di usufruire dello stesso servizio, è invece in vendita negli altri negozi dedicati agli altri sistemi operativi a costo zero, è gratis. C’è quindi una differenza fra gli utenti Apple e tutti gli altri e non è una novità sgradita, l’affezionato Apple ha sempre un servizio “pensato differentemente”.
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