giovedì 21 giugno 2012

Operazione Concordia..


Si tratta di una fase preliminare e che dovrebbe durare appena qualche giorno. Il progetto proposto da
Titan e Micoperi è stato valutato sulla base della rapidità e sulla sua capacità di arrecare il minor danno possibile all'ambiente marino già duramente provato dal parziale affondamento della Concordia. Saranno necessarie una serie di trivellazioni nella roccia del fondale, lì verranno piazzati i pali che serviranno da sicura ai tiranti che consentiranno di lavorare in sicurezza nella zona al di sotto della chiglia della nave.
Questa prima parte dell'operazione sarà conclusa prima della fine dell'estate e sarà anche l'elemento che garantirà definitivamente la fine del pericolo che lo scafo scivoli più in profondità. La Concordia verrà poi riportata in posizione verticale e adagiata su una piattaforma sottomarina realizzata ad hoc. Con l'uso di enormi galleggianti si procederà poi a far ritornare oltre la linea di galleggiamento la nave allo scopo di poterla trainare via dalle acque dell'Isola del Giglio. 
Le due ditte hanno assicurato come termine massimo 12 mesi, entro un anno la Concordia sarà stata portata via, ma la speranza è di riuscire ad accelerare le operazioni concludendole entro la fine di febbraio. Gli abitanti dell'Isola del Giglio e le autorità locali, una zona che vive essenzialmente di turismo e di pesca, hanno ottenuto ampie rassicurazioni. Il monitoraggio ambientale sarà particolarmente scrupoloso, tutti i materiali utilizzati per issare la Concordia saranno rimossi e secondo gli ingegneri il 90% della vegetazione marina sarà salvaguardata.
Le analisi condotte fino ad ora hanno dimostrato la "tenuta" dell'ambiente, nonostante il pericolo di un disastro ambientale sia ancora lontano dall'essere definitivamente sventato. Dal punto di vista turistico la presenza della nave non ha portato danni all'economia locale, anzi in qualche modo la sciagura ha permesso di far conoscere in giro per il mondo l'Isola del Giglio e di avviare il macabro via vai dei curiosi che nei giorni successivi al naufragio si facevano (e si fanno) fotografare con il relitto sullo sfondo.
Riuscire a rimuovere in fretta il relitto consentirà alla compagnia Costa, già impegnata nelle complesse transazioni per i risarcimenti ai passeggeri, ai feriti e alle famiglie delle vittime, di far dimenticare un disastro che nel breve periodo ha certamente danneggiato il business delle crociere.

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