venerdì 8 giugno 2012

Giovanni Vantaggiato era solo?

Lecce, 8 giu. (Adnkronos/Ign) - Da quanto confermano fonti inquirenti, Giovanni Vantaggiato durante l'interrogatorio e la confessione di mercoledì sera, quando ha riferito agli inquirenti di essere l'autore della strage della scuola 'Morvillo-Falcone', si sarebbe lasciato sfuggire
qualche frase al plurale. Qualcuno, ipotizzano gli investigatori, dunque, potrebbe aver aiutato il commerciante di carburanti 68enne nel trasporto delle bombole di gas davanti alla scuola. Oppure potrebbe avergli addirittura suggerito il gesto. Ciò spiegherebbe anche la mancanza di spiegazioni di Vantaggiato sul movente. Per questo gli inquirenti, per una questione di prudenza e per lasciarsi aperta ogni strada, parlano della presenza di un eventuale committente e hanno contestato il concorso in strage aggravata da finalità terroristica.
''L'interrogatorio di garanzia si svolgerà domani alle 8,30 nel carcere di Lecce - ha riferito all'Adnkronos il suo avvocato Franco Orlando - Abbiamo già preso accordi con le altre parti''. Oltre al legale, saranno presenti il gip del Tribunale di Lecce e i magistrati della Dda della città salentina e della Procura ordinaria di Brindisi che hanno emesso il decreto di fermo.

''Vantaggiato ha fatto un gesto inqualificabile e deplorevole, ma non è il mostro che si sta dipingendo'' ha detto l'avvocato Orlando, che stamane ha avuto un lungo colloquio nel carcere di Lecce con il suo assistito. ''Ha trascorso una notte tranquilla, ma stamane l'ho trovato molto provato. Piangeva pensando a Melissa e ai danni provocati alle altre ragazze - ha aggiunto il legale - Adesso comincia a prendere consapevolezza e a provare rimorso per quello che ha fatto. Non è vero che durante l'interrogatorio dell'altra sera - precisa - non abbia mostrato segni di pentimento. Solo che l'altra sera gli inquirenti erano concentrati a fare emergere quelle prove, ad esempio a sapere come aveva costruito l'ordigno, che potessero dimostrare le sue responsabilità nel delitto e non a far emergere segni della sua contrizione. E quindi lui ha risposto a quelle domande''. Comunque Vantaggiato ''è sempre stata una persona tranquilla ma ha avuto un momento di follia''.

''Io lo conosco come una persona appartata ma tranquillissima e gentilissima, un gran lavoratore. Solo l'improvvisa pazzia può spiegare il gesto che ha fatto. Ma io stento ancora a crederci'' dice all'Adnkronos Emiliano Valentino che fino all'anno scorso gestiva i servizi del porticciolo turistico privato della darsena 'Puerto del Sol' a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, dove è ormeggiata la barca 'Camuffo' di 12 metri, di proprietà di Giovanni Vantaggiato.Valentino ancora adesso frequenta il porticciolo perché appassionato del settore e perché si esercita in gare di barche a remi. ''Conosco Vantaggiato da tanti anni anche perché abita alle spalle di casa mia a Copertino - spiega - non eravamo amici ma ci fermavamo spesso a parlare. Tre anni fa mi chiese di poter ormeggiare la sua barca a Porto Cesareo, prima era al porto di Gallipoli''. Quindi sottolinea che Vantaggiato ''conosce bene Brindisi e ci andava spesso anche perché ì' ci sono molti rivenditori di pezzi di ricambio per le barche''. 


Valentino è ancora ''incredulo. Mi chiedo come si fa a fare un gesto del genere con una posizione economica così solida, dopo una vita di lavoro e sacrifici, con una famiglia, i figli e i nipoti? I soldi non erano così importanti per lui - prosegue - è una brava persona. Non sono ancora convinto''.A parlare all'Adnkronos di Vantaggiato è anche il signor Pasquale, l'attuale gestore dei servizi del porticciolo turistico della darsena 'Puerto del Sol'. ''Quattro giorni prima del fermo aveva trasferito la barca dal rimessaggio, dove l'aveva parcheggiata in precedenza, alla darsena


Doveva tornare per completare le operazioni di ormeggio ma poi è stato fermato''. Non è vero quindi, secondo quanto risulta al signor Pasquale, che l'uomo era uscito in barca nei giorni successivi alla strage. ''Vantaggiato era venuto lunedì alla darsena proveniente dal rimessaggio dove la barca si trovava in secco'', precisa. ''Lo conoscevo poco - aggiunge - era un cliente come gli altri. Una persona tranquillissima, nulla che facesse pensare a qualcosa del genere. Aveva passione per la sua barca, che si chiama Camuffo, usciva soprattutto in estate e nei fine settimana''.

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